Alice Paul è stata una delle prime suffragiste che ai primi del Novecento si batté negli Stati Uniti per il voto alle donne. Insieme a Lucy Burns creò e diede impulso al movimento. Coinvolse molte donne organizzando una prima marcia pacifica di protesta, ma improvvisamente vennero assalite da alcuni uomini, contrari ai diritti delle donne, che ne mandarono un centinaio in ospedale.

Le donne non si arresero, si organizzarono e,a turno, ogni giorno, manifestarono con striscioni davanti alla Casa Bianca, venendo, però, arrestate. Ad Alice Paul, essendo a capo del movimento, non era consentito manifestare davanti la Casa Bianca, ma quando la maggior parte delle suffragette erano ormai in cella, anche lei si presentò al picchettaggio. Per questo venne portata anche lei in carcere, dove iniziò uno sciopero della fame. Vista la situazione, per evitare ulteriori tumulti, fu deciso di alimentarla forzatamente (ogni giorno le veniva inserito un sondino nell’esofago per mandare il cibo direttamente nello stomaco).

Le suffragette in carcere subivano umiliazioni e maltrattamenti; fortunatamente, grazie alle rivelazioni di una guardia, impietosita dalle loro condizioni, trapelarono notizie sul trattamento a loro riservato. Così, dopo tante battaglie, nel 1920 venne finalmente concesso, negli Stati Uniti, il diritto di voto alle donne.

Tutta la vicenda di Alice Paul e delle suffragette americane è narrata in un film dal titolo “Angeli d’acciaio”.